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Fontana Lucio

Lucio Fontana è nato il 19 febbraio 1899, a Rosario de Santa Fé, in Argentina. Suo padre era italiano e sua madre argentina. Vive a Milano dal 1905 al 1922 e poi si trasferisce in Argentina, dove ha lavorato come scultore nello studio del padre per diversi anni prima di aprire la propria. Nel 1926 partecipa alla prima mostra di Nexus, un gruppo di giovani artisti argentini che lavorano a Rosario de Santa Fé. Al suo ritorno a Milano nel 1928, Fontana si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove ha frequentato per due anni.
La Galleria Il Milione, Milano, ha organizzato la prima mostra personale di Fontana nel 1930. L’artista ha viaggiato a Parigi nel 1935 ed è entrato a far parte del gruppo Abstraction-Création. Nello stesso anno, sviluppò le sue abilità in ceramica in Albisola, Italia, e successivamente presso la fabbrica di Sèvres, vicino a Parigi. Nel 1939, si unì al Corrente, un gruppo di artisti espressionisti di Milano. Nel 1940, Fontana si trasferì a Buenos Aires. Con alcuni dei suoi allievi, fondò l’Academia de Altamira nel 1946 dalla quale emerse il gruppo Manifiesto Blanco . Si trasferisce a Milano nel 1947 e in collaborazione con un gruppo di scrittori e filosofi ha firmato il Primo manifesto dello Spazialismo .
L’anno 1949 ha segnato un punto di svolta nella carriera di Fontana; ha creato contemporaneamente i fori (Buchi), la sua prima serie di dipinti in cui ha punteggiato la tela e il suo primo ambiente spaziale, una combinazione di sculture inodore, dipinti fluorescenti e luci nere da vedere in una stanza buia. Quest’ultimo lavoro lo ha portato presto a impiegare tubi al neon nella decorazione del soffitto. Nei primi anni cinquanta ha partecipato alle mostre italiane di Art Informel. Durante questo decennio, ha esplorato lavorare con vari effetti, come il taglio e la perforazione, sia in pittura e in scultura. L’artista ha visitato New York nel 1961 durante uno spettacolo del suo lavoro presso la Martha Jackson Gallery. Nel 1966 disegnò scenografie e costumi lirici per La Scala, Milano. Nell’ultimo anno della sua carriera, Fontana è sempre più interessata alla messa in scena del suo lavoro nelle numerose mostre che lo hanno onorato in tutto il mondo, così come nell’idea di purezza raggiunta nelle sue ultime tele bianche. Queste preoccupazioni erano prominenti alla Biennale di Venezia del 1966, per cui disegnò l’ambiente per il suo lavoro, e alla Documenta del 1968 a Kassel. Fontana è morto il 7 settembre 1968, a Comabbio, in Italia.